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L'amore corre via internet

 

L'amore corre via internet

L’autrice sceglie, per la sua vicenda telematico epistolare, lo sfondo, apparentemente asettico, di un ospedale, dove la protagonista Serena giace immobilizzata a causa di una rovinosa caduta con gli sci. Ciò che inizia come uno scambio d’opinioni e congetture sul tema della libertà e la conoscenza, diviene il luogo prediletto per Serena, la professoressa, e Gianni, il magistrato, per raccontarsi a loro stessi e creare quello spazio tutto loro, in cui esprimere confidenze, interessi e sostenersi a distanza e penetrare emotivamente e lentamente l’uno dentro l’altro, per scoprire quell’affinità elettiva così rara, ma che talvolta internet rende possibile. Senza volersi insegnare necessariamente qualcosa i due, attraverso un amore bruciante e gratuito, fatto di piccole emozioni e parole che toccano, impareranno a vivere il momento e a prendersi cura di se stessi, ascoltando i moti della loro volontà e non solo i loro doveri coniugali. L’autrice traccia ritratti precisi della situazione sentimentale, che s’intreccia all’istante fra i protagonisti, dipingendo la loro quotidianità con riferimenti puntuali al lavoro e alle storie che si portano dentro, alle ambientazioni che frequentano. La storia fatta di scambi d’e-mail e messaggi in Chat, lascia intravedere il profilo umano e concreto di un uomo eclettico, ancora in cerca del vero amore e di una passione sana, ma crea un radicale cambiamento anche nella vibrante e sensuale Serena. I personaggi sono descritti in maniera dettagliata con ricostruzioni precise di stati d’animo interiori e di vicende personali legate ai vissuti dei due protagonisti. Si percepiscono le confessioni di Gianni parallelamente ai bisogni di Serena. L’autrice si colloca super partes, ma è visibile il coinvolgimento nelle vicende narrate, specie nel finale, dove l’autrice sembra prendere la parola attraverso alcuni frammenti lirici. La vicenda acquista un ritmo tutto suo nell’urgenza di Gianni di conoscere e sentirsi vicino Serena, di cui assapora persino il nome e ci sorprende nel finale, con il necessario epilogo impossibile, che non suggella tuttavia con la parola “fine” la storia della protagonista.  

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